Una lettura di portfolio è, in buona sostanza, una relazione che attende una relazione affinchè nasca una relazione.

“Per me” una lettura di portfolio è, in buona sostanza, una relazione che attende una relazione affinchè nasca una relazione (e sono  ancora convinto che quando è così, riesco a toccare, e a far toccare, il Paradiso, con buona pace di chi studia i cd. neuroni a specchio o la possibilità fisica (Plank) che l’osservatore possa modificare materialmente quanto osservato).
Dico questo perchè non basta più un’attrezzata padronanza dei misteri della linguistica e dell’interpretazione in genere ma, tanto per farci disamorare, occorre studiarsi le neuroscienze e le ultime novità (si fa per dire) della fisica. 
Io rimango legato ai banchi di scuola, al padre Dante, che citando Nicola de Lyra, un monachello, ricordava che “Littera gesta docet, quid credas Allegoria, Moralis quid agas, quo tendas Anagogia” (ndr. Allegoria e anagogia in Dante).
In ogni facoltà di cinematografia o fotografia o sociologia della comunicazione del mondo gli studenti lo imparano a a memoria .
In Italia non sanno neanche di cosa si tratta.
Ma usiamo pazienza” e continuiamo a lavorare con un occhio.
 ©PiP

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